Il Vinitaly della ripartenza. Edizione 2022 con sorprendenti numeri in crescita

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Record di  stranieri (28%), 88mila operatori e 25mila presenze estere da 139 paesi

Fiera di Verona, ingresso principale Vinitaly. Foto: Veronafiere-Ennevi

L’edizione numero 54 di Vinitaly ha chiuso i battenti il 13 aprile a Verona con un primato storico di buyer stranieri,  in rapporto al totale ingressi, nonostante la pandemia. I 25.000 operatori esteri (da 139 paesi) rappresentano il 28% del totale degli operatori (88.000) arrivati in fiera. Al netto degli arrivi da Cina, Giappone e Russia, cioè  5.000 arrivi in meno.

I buyer

Tasting. Foto: Veronafiere-Ennevi

Sul fronte delle presenze estere, in pole position gli  Stati Uniti e a seguire la Germania, terzo rimane il Regno Unito, mentre il Canada subentra alla Cina nella quarta posizione, davanti alla Francia. Seguono Svizzera, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca e Danimarca. Bene, nel complesso, le presenze dal continente europeo, che hanno rappresentato oltre due terzi del totale degli esteri. Ottime anche le performance di Francia, Svizzera, Belgio e Olanda che vedono aumentare le presenze. Si consolidano inoltre le presenze dei Paesi del Nord e dell’Est, con in evidenza Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Slovenia e Romania. In ambito extraeuropeo, tengono Singapore, Corea del Sud, Vietnam; in crescita l’India. Infine, anche se con valori assoluti contenuti, si dimezzano le presenze dall’Oceania mentre più che raddoppiano quelle dall’Africa.

La novità

Cocktail. Foto: VeronaFiere-EnneVi

L’area dedicata al bere miscelato ha registrato  il tutto esaurito e ha evidenziato l’evoluzione delle abitudini di consumo, dagli aperitivi ai cocktail low o free alcol, anche in virtù di una crescente domanda dei giovani verso calici meno alcolici e più facili da bere.

L’indagine dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly sul mercato americano, da sempre vero incubatore di tendenze, evidenzia come le nuove generazioni “miscelino” sempre di più il vino con le nuove bevande socializzanti. Una sorta di spritz o Bellini 4.0, fatto di ready to drink, di nuovi cocktail come il Negroni con il vermouth o il Red splash – a base di tequila, vino rosso, limone, lime e agave –, di vino aromatizzato alla frutta (come l’Asti al pompelmo rosa) all’esordio al  Vinitaly. È in tale contesto che viene riscoperta la grappa – tradizionale dopo-pasto dall’identità demodé – svecchiata in ottica di miscelazione. Allo stesso modo, nei cocktail spazio anche a kombucha e saké. anche dal punto di vista visivo c’è originalità, con i bicchieri che diventano parte della composizione e il ghiaccio che assume un ruolo da protagonista reinventandosi in sfere o diamanti.

Le opinioni

Maurizio Danese presidente di Veronafiere: «Guardiamo ora al 2023 con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni».

Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: «Segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi».

Fonte: Servizio Stampa Veronafiere.

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