Itinerari e segreti del promontorio garganico. Tra archeologia, turismo ed enogastromia
Il Gargano, conosciuto anche come “lo Sperone d’Italia”, è una delle zone del Belpaese più generose in termini di risorse naturalistiche, enogastronomiche, culturali, archeologiche e religiose. Proprio per questo è diventata una tappa immancabile per chi va a caccia di paesaggi suggestivi, di storia e di esperienze genuine da vivere in ogni stagione. Ben 120.000 ettari di superficie; da una parte l’entroterra caratterizzato dai boschi e dalle foreste del Parco Nazionale del Gargano, di cui è una sintesi la millenaria Foresta Umbra; dall’altra il confine litoraneo demarcato da quasi 200 km di suggestiva costa balenabile, in cui si susseguono calette, scogliere, piccoli centri abitati arroccati sulle colline, baie, faraglioni, trabucchi e spettacolari grotte marine.

Il Gargano è sinonimo di biodiversità e di vocazione turistica da valorizzare. A tale scopo sono state concepite varie iniziative volte alla promozione territoriale e indirizzate agli operatori della comunicazione, come il press tour organizzato dal Comune di Mattinata nell’ambito del bando POR Puglia Asse VI – Azione 6.8, per promuovere le destinazioni turistiche della Regione Puglia. “Il Gargano non è solo sinonimo di turismo balneare. Sono stati messi a punto tanti itinerari che arricchiscono il Trekking Park. Inoltre, abbiamo rifatto il manto stradale, questo è un ulteriore incentivo per il cicloturismo”, sottolinea l’assessore al Turismo di Mattinata Michele Piemontese.

Mattinata è un “campo base” strategico per raggiungere tanti luoghi e tracciare itinerari personalizzati. Per la ricettività, premesso che ci sono soluzioni adatte ad ogni tasca, è irrinunciabile il comfort del Beach Resort Baia dei Faraglioni, hotel 5 stelle lusso. Sorge a picco sul mare ed è inserito in una delle più belle baie pugliesi e d’Italia, la Baia dei Mergoli, nel cuore del Parco Biogenetico di Monte Barone. Si affaccia sulla spiaggia di ciottoli ed è raggiungibile direttamente da un ascensore ricavato nella roccia, oppure percorrendo la scalinata mentre si ammirano gli imponenti e suggestivi faraglioni diventati ormai iconici. Proprio dalla spiaggia si può salire a bordo di una imbarcazione e scoprire la bellezza delle calette, gli insediamenti costieri e le piccole spiagge che si susseguono da Mattinata a Vieste: le grotte Campana Grande e Smeralda, la Spiaggia di Baia di Vignanotica, Grotta dei Colombi, Pugnochiuso, Spiaggia di Portogreco, Grotta dei Pomodori e Grotta Sfondata, Trabucco Punta della Testa, Grotta dei Contrabbandieri, Spiaggia di Grotta dei Pipistrelli e Vieste. Tragitto da fare in mani sicure per godersi appieno i luoghi e farsi raccontare ogni segreto. Il “Noleggio barche e gommoni Silvestri” è una garanzia.

Dopo il relax in mare si possono fare tante attività. Ad esempio, visitare la Farmacia Sansone, non per acquistare medicinali, si spera, ma per ammirare l’interessante collezione privata di reperti archeologici. Si può anche impostare il navigatore verso la Trattoria Foresta Umbra per assaggiare gli squisiti piatti di stagione. Un posto immerso nell’omonima distesa boschiva che si estende per 11000 ettari ed è il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano. Altra soluzione potrebbe essere quella di pranzare a Masseria Liberatore e proseguire con un archeo trekking alla volta del Monte Sacro. Alla fine del ripido percorso la fatica sarà ripagata dalla visione delle meravigliose rovine dell’Abbazia della S.S. Trinità, luogo sacro sorto sui resti del tempio di Giove Dodoneo. Serve una guida esperta, Giampietro Piemontese sarà in grado di spiegarvi la provenienza di ogni singolo ciottolo.

Ci vorrebbero mesi per battere palmo a palmo una zona così ricca e variegata, ma non si può lasciare il Gargano senza visitare Monte Sant’Angelo, il suo Castello e il Santuario di San Michele Arcangelo, meta rinomata di pellegrinaggio. Per gli ebrei l’Arcangelo Michele era il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo della potente assistenza divina nei confronti di Israele. Nel Nuovo Testamento, San Michele Arcangelo viene presentato come l’avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro Satana. Per i cristiani è il più potente difensore del popolo di Dio, destinatario di innumerevoli ex voto, molti di questi esposti nel Santuario. La visita è un’esperienza toccante e pregna di significato, anche per i non credenti.

Passando dal sacro al profano, in ogni angolo ci sono in agguato i peccati di gola. Una merenda a base di “Ostie ripiene” (di miele e mandorle) accompagnate da un bel caffè sul terrazzo panoramico del Ristorante La Rocca potrebbe mitigare la fatica e appagare la vista. Pur non inclusa nel nostro press tour, consigliamo vivamente un’esperienza enogastronomica imperdibile: Taverna Li Jalantuùmene, del vulcanico e carismatico Gegè Mangano. Grazie alla sua scelte di proporre in chiave moderna e creativa i prodotti locali, lo chef di Monte Sant’Angelo è diventato l’ambasciatore dei sapori del Gargano ed imperversa in tutte le trasmissioni nazionali dedicate al panorama culinario.

Il miglior aperitivo possibile l’organizza Filippo Mantuano, il responsabile della Pro loco di Mattinata. Su richiesta prepara spuntini a base di specialità locali per godersi un tramonto guardando il mare sul Monte Saraceno, distante appena 5 chilometri da Mattinata. La storia di Mattinata e quella di Monte Saraceno vanno di pari passo. Gli antichi abitanti di questo affascinante luogo furono i Dauni, sbarcati sul promontorio del Gargano alla fine del VII secolo a.C. Di queste popolazioni sono state ritrovate testimonianze importanti emerse dagli insediamenti neolitici e paleolitici rinvenuti. Ed è proprio sul Monte Saraceno che ritroviamo una necropoli-santuario tra le più importanti testimonianze dei Dauni, comprendente artigianato e utensileria dell’epoca. Il Monte Saraceno è stato decantato da Orazio, allora veniva chiamato Monte Dodoneo e custodiva un tempio in onore di Giove. Secondo la tradizione alla fine del V secolo d.C., l’allora Vescovo di Siponto insieme ad altri vescovi della Puglia dedicò il tempio alla Santissima Trinità.
A proposito di Siponto; alle porte di Manfredonia, nel risorto parco archeologico di Santa Maria di Siponto, vale la pena ammirare un’installazione monumentale, tanto moderna quanto spettacolare. Si tratta della riproduzione innovativa della basilica paleocristiana. Sono stati necessari 3 mesi di lavoro all’artista milanese Edoardo Tresoldi per realizzare la sua opera, alta 14 metri e costruita mettendo insieme 4500 metri quadrati di rete metallica elettrosaldata zincata, per un peso complessivo di circa 7 tonnellate. Risultato spettacolare, lieve e diafano di giorno, policromo e suggestivo alla sera.

Dal Gargano ci si congeda con i sorrisi e con la sensazione di essere stati ben accolti e coccolati, senza vincoli ferrei d’orario. Una cena prima della partenza è un rito. Non potrebbe esserci posto migliore che il ristorante in riva al mare Giardino Monsignore, a Mattinata. Tanti i piatti, uno più sfizioso dell’altro. Dal polpo arrosto su vellutata di fave e cicorie, alle frittelle di seppie, carote e verdure tagliate a Julienne, passando per la classica pasta allo scoglio e la frittura mista. Insuperabile il Pancotto di mare.